top of page

Rossi Moda Shoe Museum in Villa Foscarini Rossi: una Storia di Calzature

Tacchi alti. Anzi altissimi. Perché la vita è troppo breve per passarla rasoterra. (Veronica Benini)

Come nasce una scarpa?

Nella Riviera del Brenta si racconta una Favola che ha per protagonisti i Piedi delle Donne di tutto il mondo.

​

La favola diventa realtà con Narciso Rossi che nel 1947 inizia a produrre calzature in proprio e continua oggi con il gruppo del lusso LVMH, che nel 2003 acquista la Rossimoda ed il complesso di Villa Foscarini.

 

La favola si tramanda nel Museo Rossimoda, che raccoglie oltre 1700 modelli di calzature femminili prodotti dall’azienda

dal 1947, frutto delle collaborazioni con gli stilisti più prestigiosi del panorama internazionale.

 

La Villa Padronale con sede a Strà (Ve) documenta l’evoluzione del costume e della moda nella seconda metà del Novecento attraverso l’Accessorio “CALZATURA”.

 

Al piano principale della villa sfilano gli stilisti Americani e quelli Tedeschi:

 

  • MARC BY MARC JACOBS e DONNA KARAN,

  • CALVIN KLEIN,

  • RICHARD TYLER E VERA WANG

  • ANNE KLEIN E A. PFISTER

  • PORSCHE DESIGN

 

Lungo i corridoi delle stanze, attraverso una serie di Decolleté, Stiletti, Sandali, Stivali e Cuissardes in cuoio, raso, pelle, con strass, tulle, piume e chi più ne ha più ne metta, si manifestano le evoluzioni delle griffe nel tempo.

 

Il Primo piano è dedicato agli Stilisti mediterranei: i Francesi SOFISTICATI, gli Italiani, RICCHI DI IMMAGINAZIONE e gli Spagnoli, PASSIONALI:

 

  • IVES SAINT LAUREN con calzature anni ’70, ’80 e ’90.

  • CHRISTIAN DIOR, CHRISTIAN LACROIX, CELINE E KENZO

  • GIVENCHY

  • UNGARO

  • FENDI E GENNY

  • EMILIO PUCCI E LOEWE

 

Le calzature che ho visto non possono chiamarsi semplicemente scarpe perché sono gioielli d’arte, raccontano l’estro e la passione degli stilisti, la ricerca dei tessuti e materiali, la bellezza di forme architettoniche irresistibili. Molti pezzi sono Timeless, come i sandali in pelle bianca di Yves Saint Lauren datati anni ’70.

 

Nel mondo da favola delle Calzature ho dovuto fare i conti con le mie debolezze stagionali:

 

  • gli Stivali da gatta, i tronchetti neri con i lacci e le Decolleté verniciate o di velluto a fantasia animalier d’inverno

  • i Booties ricamati in primavera.

  • i sandali in vernice rossa d’estate, i Cage Sandal (con tomaia a liste diagonali e motivo a gabbia) che chiamo eroticamente Bondage Sandal.

 

Invece, sono nella mia Black LIST:

 

  • le ballerine,

  • i mocassini maschili, le stringate

  • le Espadrillas, tutte scelte che risalgono alla mia infanzia e adolescenza: mia madre mi comprava solo scarpe notevolmente piatte o con tacco bassissimo perché non voleva che sembrassi più alta e più grande della mia età.

 

Comunque, dopo la visita al Museo, sono tornata a casa con la voglia di regalarmi un paio di scarpe.

 

Inizia così una nuova avventura di ricerca!

​

Per maggiori Info: www.museodellacalzatura.it

​

​

​

​

​

bottom of page